Stavo sorvolando i quartieri di Writercity in cerca di autori Self da difendere, quando un sospetto ticchettio catturò la mia attenzione.
Compiendo una virata che avrebbe fatto impallidire persino l’inchiostro più nero, raggiunsi la finestra dalla quale proveniva quell’insopportabile rumore.
TIC-TAC-TAC-TIC-TIC-TIC.
A un orecchio umano poteva apparire come una normalissima sequenza di tasti pigiati sulla tastiera di un computer, ma non a me.
Non a Writer Woman!
Senza nemmeno guardare il monitor, sapevo perfettamente che in quella stanza si stava consumando un crimine.
Una gallina lasciata inavvertitamente sulla scrivania a beccare grano sulla tastiera avrebbe fatto meno danni e, come se ciò non bastasse, all’improvviso il mio settimo senso (il sesto era già stato preso) captò le inconfondibili vibrazioni emanate dalla Dashboard di Kindle Direct Publishing!
Per tutti i santi dell’Olivetti! Sta per pubblicare!
«Hey! Tu!» esordii irrompendo nella stanza.
L’uomo sgranò gli occhi difronte alla mia sfrontata bellezza, o forse nel vedere una donna entrare dalla sua finestra.
Fatto sta che sollevò le mani dal corpo del reato.
«Grazie alla leva del ritorno a carrello ti sei fermato!»
«Chi sei tu?»
«Io sono colei che ti impedirà di fare del male a te stesso, ma soprattutto agli altri.»
«Ma io non sto facendo nulla di male…»
«Dicono tutti così! Poi finite di scrivere la vostra accozzaglia di parole e senza nemmeno domandarvi cosa sia un editing cliccate sul tasto pubblica di KDP. Ed ecco che la frittata è fatta! Hai mai pensato a cosa accadrà dopo aver premuto quel tasto? Sai cosa accadrà una volta che avrai confermato i file per la pubblicazione?»
«Ecco, io…»
«Quando i lettori acquisteranno il tuo libro, privo di editing, correzione bozze e con quella copertina insignificante, resteranno amaramente delusi. Si sentiranno presi in giro e, per colpa tua, si convinceranno che tutti gli scrittori che si auto pubblicano lavorano male come te! Per non parlare del fatto che distruggerai per sempre l’unica possibilità di svolgere professionalmente questo lavoro. Il tuo nome sarà rovinato per sempre!» gridai, perché ero stanca di vedere gente improvvisarsi nell’arte della scrittura senza il minimo rispetto, e poi spaccai anche un paio di sedie e un tavolino da tè perché… perché facevano veramente schifo!
Ad ogni modo, l’uomo sembrava non capire e proprio per questo allungò la mano verso il mouse per cliccare su “pubblica”.
Non mi diede altra scelta.
Mi avvicinai a lui, costretta a ricorrere a una delle mie capacità sovraumane.
«No! Cosa fai? No!» il tizio provò a fermarmi lanciandomi addosso i suoi appunti, ma trattandosi di poche righe insulse non mi fecero nulla.
Con uno scatto fulmineo mi tuffai sotto la scrivania. I cavi mi si aggrovigliarono intorno come serpenti e dovetti divincolarmi per non perire nella loro morsa polverosa ma, alla fine, le mie dita affusolate arrivarono a stringere il black mamba più pericoloso e con uno strattone… riuscii finalmente a strappare la presa del pc.
Lo schermo si oscurò e l’uomo cominciò a piangere.
Me ne sarei voluta andare da quel postaccio per dimenticare l’accaduto prima che potesse tormentarmi in sogno, ma la parte migliore di me mi costrinse a fermarmi.
Gli posai una mano sulla spalla e dissi: «Ripeti con me. La lista della spesa posso pubblicarla solo su Alexa.»
«NON HO CAPITO» gracchiò Alexa.
«Grr! Sempre in ascolto, quella!»
«SCUSA. NON HO CAPITO» ribadì.
«É proprio questo il punto! Voi non capite! Ci vuole preparazione per scrivere e pubblicare un romanzo, non ci si può improvvisare!»
«Mi dispiace, Writer Woman, non lo farò più!»
«Ecco, bravo. E la prossima volta che ti viene voglia di scrivere…»
«Cosa? Cosa devo fare?»
«Stavo per consigliarti di rivolgerti a Self Creation, ma i casi disperati mi sa che non li prendono nemmeno loro.»
Uno dei peggiori nemici degli autori Self è colui che un bel giorno si sveglia e decide che quella mattina, invece di giocare a burraco, scriverà il best seller del secolo.
Nessuno nasce scrittore, e anche chi ha talento e predisposizione per l’arte della scrittura non può pensare di pubblicare una storia senza averla prima editata e curata in ogni dettaglio. Bisogna continuare a studiare e ad acquisire competenze per crescere sia come scrittori che come individui.
Io continuerò a battermi affinché questi individui non rovinino la reputazione di scrittori veri che investono soldi e tempo nella propria formazione, voi invece continuate a dare fiducia a chi si auto pubblica, perché fra di loro ci sono scrittori seri che meritano il vostro supporto.

