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Self-Publishing tra ieri e oggi

Se mi fermo a pensare da quanto tempo bazzico nel mondo del Self-Publishing… vengo travolta dalla sensazione di essere un brontosauro.

Sì perché, a conti fatti, in quella che possiamo definire come la preistoria del Self, io c’ero.

Correva l’anno 2009 quando ultimai di scrivere quello che sarebbe poi stato il mio primo romanzo pubblicato in Self nel 2012.
Perché lo tenni nel cassetto dal 2009 al 2012?
Semplice… Amazon non era ancora approdato in Italia 😉
Scherzi a parte, mi presi del tempo per capire come muovermi. Tempo in cui scoprii l’esistenza delle case editrici a pagamento e di agenti letterari poco seri. E quando capii che avrei potuto fare da sola, grazie alla nascita del Self-Publishing, non me lo feci ripetere due volte.

Gli ebook erano l'abominio!

Quando decisi di passare all’azione, mi rimboccai le maniche e mi preparai a dovere (già ai tempi non mi piaceva lasciare nulla al caso e desideravo offrire ai Lettori il massimo), quindi passai notti (tantissime) a studiare programmi di conversione per ottenere un buon ebook, programmi di montaggio video per creare un trailer, software per siti web, Photoshop, insomma… mi feci il culo, barcamenandomi tra questo, la casa, il lavoro, marito e figlio.

Piccola parentesi, smettetela di raccontarvi la favoletta che non lo fate perché non avete tempo. Se ci tenete, il tempo lo trovate, basta organizzarsi e non pretendere la luna.

Dopo aver preparato sito, cover (con l’aiuto della mia cugi perché ai tempi ero ancora inesperta di grafica), ebook, booktrailer ed estratti, caricai il mio libro su Amazon.

E cosa successe?

Un bel niente. Perché all’epoca non erano in molti a leggere gli ebook. Tutti preferivano la carta. Quindi mi rivolsi a un print on demand affinché il mio libro potesse essere acquistato anche nella versione cartacea.

 

E a quel punto speravo davvero che il mio libro potesse raggiungere molti più lettori, cosa che ovviamente non successe.

Perché?

Perché ero un’autrice che si auto pubblicava e questa cosa era vista (e lo è ancora oggi) come mancanza di interesse nei miei confronti da parte delle case editrici, e non viceversa.

Se una casa editrice non ha creduto nel mio romanzo, perché dovrebbe farlo il lettore?

Non fu semplice, questo bisogna dirlo, ma decisi di non mollare e passai altre notti a lavorare per il mio sogno, cercando bookblogger disponibili a segnalare il mio libro e a recensirlo.

Bussai davvero a moltissime porte e non furono tante quelle che si aprirono, ma un passettino alla volta, un lettore alla volta, io andavo avanti, ed è la stessa cosa che faccio ancora oggi.

Oggi abbiamo più strumenti a disposizione, ma se non impariamo a usarli corriamo gli stessi rischi di quando il self era agli albori.

Non starò qui a farvi le stime di quanto il Self-Publishing sia cresciuto negli anni, per saperlo vi basta fare una ricerca su Google, ma vi dirò invece che in questa crescita si sono innalzate anche le aspettative dei Lettori.

All’inizio non ci calcolavano. Adesso gran parte di loro ci considerano, a patto però che gli venga offerto qualcosa di unico e curato. Per assurdo, pretendono molto di più da noi che dagli autori pubblicati dalle case editrici. Sì, perché con noi sono molto più critici, puntigliosi, attenti.

Bhe, volevamo la bicicletta…

Oggi il Self-Publishing è una realtà solida che offre moltissime opportunità a chi le sa cogliere.

Siamo partiti da una piattaforma che ci dava la possibilità di pubblicare la nostra storia in formato epub, per arrivare a un presente in cui da soli (per modo di dire, perché le collaborazioni con i professionisti sono d’obbligo se vogliamo fare un buon Self) possiamo realizzare l’edizione cartacea in formato flessibile o rigido, registrare l’audiolibro, far tradurre i testi e lanciarli sul mercato estero, organizzare presentazioni e partecipare a eventi letterari.

In poche parole, senza entrare nel dettaglio di tutti gli strumenti a cui abbiamo accesso, ci si è aperto un mondo.

E sta solo a noi esplorarlo.

E proprio perché non siamo più di fronte a un vicolino stretto, ma a una vasta landa di possibilità, se scegliete di auto pubblicare il vostro libro guardatevi bene intorno, informatevi, rivolgetevi a una guida (guida, non guru!) perché perdersi è un attimo.

Ma, in sostanza, in cosa è cambiato il Self-Publishing?

In sostanza è cambiata la percezione da parte dei Lettori e ora abbiamo accesso a strumenti che prima non erano altro che miraggi nel deserto, ma il vero cambiamento lo dobbiamo fare noi per restare al passo con i tempi del Self, che di certo non si fermerà ad aspettarci.

 

Spero di averti chiarito perché è importante impegnarsi, ribadendo ancora una volta che per auto pubblicarsi non basta premere un pulsante e caricare un file su Amazon.

Bene, al prossimo articolo!

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