Michela Bizzini

Michela Bizzini

Michela Bizzini nasce nel 1990 a L’Aquila. Laureata in psicologia infantile ha sviluppato presto una forte passione per la lettura e la scrittura. Amore che l’ha portata a diventare un membro del blog “Romance Book”.
Mamma gatta felice, divoratrice di caramelle gommose e accumulatrice seriale di scarpe, ha sempre avuto la voglia di scrivere. Oggi, finalmente, quel sogno è diventato realtà.
Questo è il suo primo romanzo.

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La sua esperienza con il Self-Publishing

Cosa ti ha spinta a scegliere il Self-Publishing?
Per me scegliere il self publishing è stato facile. Volevo essere libera di decidere ogni aspetto del mio romanzo: dalla copertina all’ultima virgola prima della parola fine.

Come ti sei mossa inizialmente?
Collaboro da anni come blogger di recensioni per Romance Book e questo mi ha portato a conoscere sia case editrici che autori/autrici self. Tra queste c’è Liliana Marchesi, fondatrice di Self Creation, che mi ha guidata in questo percorso con creatività e professionalità.

Quali sono state le prime difficoltà che hai incontrato?
Sono legate soprattutto a me stessa e alla mia paura di espormi agli altri. Nel self devi metterti in gioco a 360 gradi, non solo nel momento di scrittura vero e proprio, ma anche nella parte legata al marketing.

Pensi che affidarti a Self Creation abbia fatto la differenza?
Assolutamente sì! Il momento che ho preferito è stata la consulenza. Liliana aveva capito perfettamente dove volessi arrivare e mi ha preso per mano in ogni momento, non alterando mai la mia “voce”.

La fase più difficile che hai affrontato nel percorso di pubblicazione?
Ad oggi, prima della pubblicazione effettiva del romanzo, scrivere le parti più emotive della storia. Per farlo attingiamo a ciò che proviamo o che potremmo provare in quei momenti e questo mi ha fatto sentire molto vulnerabile. Scrivere alcune scene è stato difficoltoso, a volte mi veniva voglia di fermarmi, ma la mia fata madrina mi ha dato la carica giusta.

A livello personale, l’esperienza vissuta, il lavoro svolto per arrivare alla pubblicazione, cosa ti ha dato a livello di emozioni, crescita personale?
Moltissimo. A parte l’aver imparato come gestire il lavoro, ritagliare del tempo, agire per obiettivi ( anche se sono ancora una novellina) è stato terapeutico. Scrivere di storie che mi urlavano nella testa è stato giusto e bellissimo.

Che consiglio daresti a chi sta valutando la possibilità di scegliere il Self-Publishing?
Il mio consiglio è sicuramente quello di farlo con tutta la passione che hanno e anche con la determinazione. Sicuramente non è un percorso facile, bisogna curare ogni singolo aspetto del proprio romanzo. Nulla deve essere lasciato al caso, ciò significa trovare delle figure professionali con le quali entrare in sintonia!

La sua pubblicazione

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