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Alla ricerca dell’originalità

Uno dei punti che ritengo fra i più importanti quando si sviluppa l’intreccio di una storia è l’originalità.

Ma come si può essere originali in un mondo letterario in cui si è già scritto praticamente di tutto?

Ebbene sì, ha tutta l’aria di essere un’impresa impossibile ma, come dico sempre io… Niente è impossibile, ma solo difficile.
Quindi sì, non è semplice e bisogna dedicare molto tempo alla ricerca dell’idea giusta da sviluppare.

Si tratta di una problematica che coinvolge tutti i generi, infatti…

anche se in maniera diversa, tutti gli autori devono fronteggiare l’ostacolo del già visto e sentito, e del trito e ritrito.
Nel genere giallo al centro del mirino e a rischio scivolone ci sono l’indagine, l’assassino e il movente. Nel romance bisogna far attenzione alle dinamiche che portano i protagonisti a legarsi l’uno all’altro. E nel fantasy il rischio maggiore è sicuramente quello di inserire nella storia creature già conosciute senza dar loro quel quid di unicità.

L’obiettivo principale è non essere banali!

Oggi voglio concentrarmi insieme a voi sull’area Fantasy che, insieme a quella Sci-Fi, racchiude generi che mi stanno molto a cuore e in cui, oltre a cimentarmi in prima persona ormai da quindici anni, ho accompagnato e accompagno tutt’ora diverse autrici.

Partiamo innanzitutto dalle creature fantastiche simbolo di questo genere.
Le più usate sono sicuramente:

  • Licantropi
  • Vampiri
  • Angeli
  • Sirene
  • Elfi
  • Draghi
  • Maghi
  • Streghe
  • Fate
  • Orchi
  • E chi più ne ha… 

Ognuna di queste creature esiste nell’immaginario collettivo da decenni, per non dire secoli, e ognuna di queste creature ha delle caratteristiche forti che le rendono ciò che sono: i vampiri succhiano il sangue, odiano l’aglio e non possono uscire alla luce del sole, i licantropi si trasformano quando c’è la luna piena e possono essere uccisi solo da una pallottola d’argento, le fate vivono pressoché nei boschi e non amano il ferro, gli angeli sono perennemente in lotta con qualche demone e… vabbé, ci siamo capiti. Tutte queste creature sono incise nella mente di chiunque abbia sentito almeno una storia che le riguarda, perciò oserei dire che sono quasi intoccabili.

Come possiamo rendere interessanti creature di cui si conosce già tutto?

Abbiamo due modi per poter dare vita a un qualcosa di non ancora letto. Il primo riguarda indubbiamente la storia, quindi possiamo mantenere le caratteristiche conosciute che riguardano la creatura e costruirci intorno una trama nuova. Detto così sembra facile, ma sappiamo bene che per funzionare una trama deve svolgersi in un determinato modo, seguire dei binari, toccare delle “stazioni” obbligatorie, perciò dovremo essere molto abili a rendere unico il viaggio.
La seconda strada percorribile è quella di concentrarsi sulla creatura e di cercare di snaturarla un po’.
Vi riporto l’esempio di Twilight. Di certo Edward Cullen non è stato il primo vampiro della storia a innamorarsi di un’umana, ma il fatto che fosse “vegetariano” lo ha reso unico, così come la sua lotta interiore per resistere alla tentazione di divorare la sua Bella. Ovviamente l’autrice ha inserito anche altri elementi interessanti, come i poteri che solo alcuni vampiri possedevano e un’astuta mescolanza con i licantropi, ma di fatto, ha puntato a rendere diversa una creatura già nota. Questo le ha fatto guadagnare le antipatie da parte degli amanti dei vampiri più efferati, ma anche un discreto successo con le lettrici in cerca del bello e dannato.

MESCOLARE E SPERIMENTARE

Personalmente credo che la formula migliore sia mescolare e sperimentare, ma per poterlo fare si devono conoscere molto bene gli ingredienti a nostra disposizione. Prendiamo a esempio i cuochi, che riescono a creare nuove ricette solo attraverso una profonda conoscenza degli ingredienti. Ecco, voi dovete fare lo stesso. Documentatevi molto, osservate la vostra creatura fantastica da ogni prospettiva e divertitevi a snaturarla un po’, a renderla meno convenzionale. Io stessa l’ho fatto nel dare vita alle sirene che ho inserito nel mio libro L’Abisso di Anime e, a giudicare dai feedback ricevuti, pare ci sia riuscita 😉

Si possono mescolare tratti fisici o comportamentali: una fata potrebbe non avere le ali, ma artigli affilati con cui arrampicarsi sulle alte querce della foresta.
Inoltre non dovete mai sottovalutare l’importanza dell’ambientazione. Il luogo in cui queste creature vivono influenzerà il loro comportamento e persino l’aspetto fisico.

Se poi siete in cerca di ispirazione, vi consiglio di fare un tuffo nei miti e nelle leggende del passato.
Io lo faccio spesso, mi piace reinterpretarle a modo mio.

Una volta che avrete iniziato a delineare la vostra creatura, definire anche il suo background vi aiuterà a renderla ancora più unica e tridimensionale, ma mi raccomando… non dimenticatevi di fare in modo che i lettori possano identificarsi in qualche modo nel personaggio o provare empatia. In fondo, per quanto fantastiche, strambe e magari orripilanti, dovranno pur avere delle emozioni.

Se riuscirete a fare tutto questo, e lo farete divertendovi, allora avrete fatto un grande lavoro!

In conclusione, vi esorto a non lasciarvi scoraggiare dalla mole di titoli che trattano un argomento di volete parlare anche voi o che abbiano come protagoniste le stesse creature che immaginate di inserire nel vostro testo, perché c’è sempre un modo per dare una chiave di lettura diversa. Non dimenticatevi che la fantasia non ha confini!

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